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Benvenuto, don Filippo...
BENVENUTO DON FILIPPO....
Cari fratelli e sorelle di San Felice, Rivara e San Biagio, vi rivolgo un primo saluto in attesa di poterci incontrare personalmente.
Prendo le mosse dalla metafora del pellegrinaggio che il vescovo
Erio ci ha consegnato parlando a proposito della parrocchia: “Se la parrocchia è pellegrina, cammina tra le case, viaggia come famiglia
di famiglie”, dice il vescovo Erio, parafrasando le parole di papa
Francesco, eccomi fra voi come compagno di viaggio, desideroso di
fare insieme un bel tratto di questo cammino.
Vengo con umiltà per essere a vostro servizio, cosciente dei miei
limiti ma consapevole che, nel nostro viaggio, Gesù è la guida, il Padre è la meta e lo Spirito Santo è l’amore che ci unisce a Cristo
rendendoci in figli di Dio e fratelli gli uni degli altri.
Con me porto spiritualmente anche tanti altri compagni di viaggio: numerosi fratelli e sorelle che il Signore mi ha donato nei sei anni
trascorsi da parroco nella bella montagna di Montefiorino; i parrocchiani di Formigine incontrati nei quattro anni di servizio come
vice-parroco; gli amici della parrocchia di S. Pio X (dove ha operato don Giorgio prima di venire a San Felice) che ho conosciuto durante la mia esperienza di seminarista; la grande famiglia di Nonantola
nella quale ho avuto tante guide preziose fra cui don Lino e lo stesso
don Giorgio.
Anche voi, amici dell’Unità pastorale di San Felice, avete tessuto
preziosissimi legami fraterni e portate nel cuore persone care e, fra queste, c’è sicuramente don Giorgio: un dono del Signore, una
grazia, una guida per ben 19 anni. Con lui avete attraversato anche
la valle oscura del terremoto e i faticosi sentieri della ricostruzione.
Lo si deve anche a lui se siete una comunità bella, viva, generosa e
attiva, come in tanti mi dicono.
L’ottica del pellegrinaggio ci aiuta a vivere con fiducia anche questa tappa dell’avvicendamento del parroco. Se è il Signore che ci guida attraverso il ministero del vescovo e dei suoi collaboratori, allora seguiamolo
con coraggio anche quando ci
chiede un passaggio impegnativo! Rinnoviamo il nostro amore e la nostra obbedienza a Dio: ci accorgeremo che Egli non vuole tagliare i nostri legami di amicizia, ma semmai desidera allargare e unire le nostre
famiglie perché tutti diventiamo un
cuore solo, un’anima sola.
Carissimi, purtroppo non conosco ancora la vostra, anzi, la nostra realtà
per cui, gettando solo un rapido sguardo sul percorso dei prossimi mesi, ritengo prioritario innanzitutto da parte mia l’atteggiamento dell’ascolto.
Nel contempo desidererei proseguire assieme a don Marek, ai diaconi Anselmo, Paolo e Stefano, al seminarista e futuro diacono Davide,
alle catechiste, agli educatori, ai tanti collaboratori, e a tutte le famiglie, il cammino che avete intrapreso con don Giorgio. Una certa
continuità è infatti garanzia della comunione di amore che unisce la
Chiesa a testimonianza dell’agire che scaturisce dall’unico Spirito.
Dandoci appuntamento per le prossime tappe del cammino vi suggerisco già da ora di ricordarci a vicenda nelle preghiere.
Per intercessione di Maria santissima, di San Felice e di San Biagio, il Signore vi doni la sua grazia e la sua benedizione.